21/06/10

Recensioni - Strane Creature ( Mary Anning a Lyme Regis )

Mi ha sempre affascinato l’idea di questa donna inglese che più di un secolo fa ha dedicato la sua vita al mondo dei fossili: ora è stato pubblicato un racconto scritto da Tracy Chevalier che ripercorre in forma “romanzata” la sua biografia avvincente.

“Miracolata” sin da bambina, un fulmine la colpì mentre era in braccio ad una vicina di casa che perse la vita all’istante, iniziò ad accostarsi alla ricerca dei fossili per aiutare il padre, ebanista, che guadagnava di più vendendo ai turisti i fossili trovati sulla spiaggia

che non vendendo i mobili da lui costruiti. La sua famiglia era veramente povera, e lo divenne ancora di più dopo la morte del padre, quando Mary Anning aveva solo 11 anni.

Inizia così, insieme all’ unico fratello rimastogli, gli altri otto morirono di stenti, una ricerca continua, non senza pericoli, dei fossili, che la portarono alla scoperta anche di uno scheletro di ittiosauro, poi di un plesiosauro e altro ancora.

Dovette combattere contro una società maschilista, gretta e provinciale, quale era quella della provincia inglese dei primi anni del Novecento, contro una cultura non ancora illuminata dalle scoperte di Darwin che Mary Anning stessa con le sue scoperte contribuì a formulare; una società ottusa, bigotta, che fa risaltare ancora di più le personalità forti, di donne determinate, coraggiose, anti-conformiste come risultano essere sia Mary Anning, sia la sua amica, Elizabeth Philpot, educata londinese appassionata di pesci fossili.

Ed è il legame che unisce queste due donne a dare ancora più valore al racconto: è una amicizia sincera, appassionata, resa ancora più forte dall’amore comune per i fossili; un sentimento che unisce le due donne, non privo di gelosie e invidie ma che alla fine vince su tutto il resto e ci regala la gioia data dalla consapevolezza che l’amicizia può dare un senso alla vita, là dove ha fallito l’amore.

Nessun commento:

Posta un commento