06/09/09

All'asta un T-Rex di 66 milioni di anni


E' un esemplare più unico che raro e chi vorrà possederlo dovrà presumibilmente sborsare tra i 6 e gli 8 milioni di dollari (tra i 4 e i 5,5 milioni di euro). Il prossimo 3 ottobre a Las Vegas Bonhams & Butterfields batterà all’asta i fossili di un gigantesco Tyrannosaurus Rex (T-Rex), dinosauro bipede e carnivoro vissuto in America settentrionale circa 66 milioni di anni fa. Questo dinosauro, ribattezzato Sansone, che in vita pesava circa 7,5 tonnellate ed era lungo 12 metri, è il terzo esemplare più completo al mondo. Gli studiosi sono riusciti a recuperare circa il 57% dello scheletro e sono certi che numerosi musei naturali americani parteciperanno all'asta, visto che nessun altro dei 42 esemplari di T-Rex recuperati negli ultimi 100 anni presenta più del 10% delle ossa.

LA SCOPERTA - I primi resti di questo T-Rex furono ritrovati dal figlio di un allevatore nel 1987 nella contea di Buffalo in Sud Dakota. Le ricerche sono continuate fino al 1992 quando le ultime ossa del dinosauro sono state riportate alla luce e conservate in un deposito. Nel corso degli anni due appassionati di storia naturale hanno acquistato i resti di Sansone e adesso un terzo proprietario sconosciuto ha deciso di metterli all'asta. Ciò che è certo è che i fossili del T-Rex non sono mai stati esposti in una mostra pubblica o privata. Tom Lindgren, specialista di storia naturale di Bonhams & Butterfields, ha affermato che i privati sono i benvenuti all'asta, ma preferirebbe che i fossili fossero acquistati da un ente scientifico o da un museo: «I più grandi musei del mondo hanno calchi di T-Rex», dichiara lo studioso americano. «Acquistare questo esemplare non è un azzardo, ma è quell'occasione che si presenta una sola volta nella vita».

LAVORO CERTOSINO - Un T-Rex molto simile a Sansone fu messo all'asta nel 1997 e se lo aggiudicò il Field Museum di Chicago per 8,3 milioni di dollari. Il dinosauro, battezzato Sue, oggi è uno delle principali attrazioni del museo: lungo quasi 13 metri, è composto da circa 200 ossa fossilizzate. Assieme alla parte ricostruita dello scheletro di Sansone, chi riuscirà ad aggiudicarsi l'asta porterà a casa anche centinaia di frammenti ossei appartenuti allo stesso dinosauro e che sono stati raccolti in sacchetti di plastica e in grandi bidoni. Con un lavoro certosino gli scienziati potrebbero nel corso dei prossimi anni ricostruire buona parte del resto dello scheletro del T-Rex. «Se un museo decide di acquistare questi fossili, può permettersi anche d'investire tempo e denaro per rimettere assieme anche le ossa più piccole - dichiara Lindgren -, anche se un lavoro del genere potrebbe durare diversi anni».

Francesco Tortora
da Corriere della Sera

Museo Paleontologico di Palena

Mi piacerebbe ora iniziare un nuovo e interessante viaggio lungo l'Italia alla ricerca di musei e fiere per appassionati paleontofili. Durante queste vacanze estive appena trascorse ho avuto l'opportunità di visitare un bel museo geopaleontologico ospitato nel bellissimo castello ducale nel paesino di Palena, ai piedi della Maiella.
Il Museo è ricco di fossili sia locali sia reperti provenienti da tutto il mondo.
E' suddiviso in tre sale: la sala della conoscenza con tavole dedicate all'evoluzione della vita attraverso i fossili delle diverse ere geologiche, qui è possibile ammirare la mandibola di un esemplare di Mammuthus meridionalis, nel settore dedicato ai mammiferi del Quaternario,
la sala dell'Aventino con i reperti propri del territorio, Monte Porrara e La Maiella: sono esposti in questa sezione molti organismi tipici di scogliera (coralli, gasteropodi, rudiste) o di mare profondo (pesci).
La bellissima fossilizzazione dei siti paleontologici ha fatto si che dalle rocce emergessero dei pesci con un grado di conservazione eccellente e di una varietà strabiliante.
Il nucleo del Museo lo troviamo nella sala Palena dove oltre a tanti reperti fossili di 7 milioni di anni fa, si trova uno spettacolare scheletro (pressoché intatto) di un piccolo mammifero oggi estinto, esistito oltre che in queste zone, in Russia, il PROLAGO.
Per i visitatori più giovani è prevista una piccola sala con giochi didattici sulla composizione delle rocce e su vari processi geologici: è quasi un obbligo per chi è arrivato fin qui accompagnare i propri figli a visitare il MOM, il bellissimo Museo dell'Orso Marsicano che si trova nel bosco Sant'Antonio, sempre a Palena. Vi troveranno ovviamente tante informazioni sull'orso, sul suo habitat naturale ma tantissimo è stato ideato in queste sale per illustrare bene quali sono gli effetti delle cattive abitudini dell'uomo e mai troppo si fa in questo campo per salvaguardare la nostra terra.

02/08/09

Nascita della Paleontologia

Immagino quanto la mente umana possa aver fantasticato su degli oggetti così “particolari” come i fossili, come su di essi possa essersi riversata l’ignoranza dei nostri avi, le paure di fronte all’ignoto, lo stupore delle passate generazioni. Solo delle menti geniali avrebbero potuto intravedere un origine naturale di un oggetto così freddo e privo di vita, che in effetti la tradizione aristotelica riconduceva ad una origine inorganica. Diversi studiosi cominciarono a considerare i fossili come i resti dell'inondazione del Diluvio Universale. Leonardo andò oltre intuendo che il fossile era sì di origine naturale, ma era sopravvissuto ed arrivato fino ai tempi nostri grazie al lavoro dei sedimenti e del tempo: egli diventerà il pioniere della stratigrafia, dello studio della successione degli strati rocciosi.

Il codice Hammer (ex Leicester) è il manoscritto che ci tramanda gli studi geologici di Leonardo ora di proprietà di Bill Gates che se lo è aggiudicato alla modica cifra di 48 miliardi delle vecchie lire nel 1994.

Bisognerà comunque aspettare il settecento per vedere introdotto nel mondo accademico l'insegnamento delle scienze della terra: l'Università di Padova accolse la collezione privata di fossili e minerali di Vallisneri e introdusse il corso triennale di Ad Naturalem Historiam, comprendente anche lezioni di Geologia, Mineralogia e Paleontologia. Siamo negli anni 1859-1860.

Vedremo in un prossimo post l'evoluzione della Paleontologia fino ad oggi.


25/07/09

Come nasce un Fossile

Vorrei partire dall'inizio di questo lungo e magnifico viaggio che porta alla nascita di un fossile. Moltissimi di voi conoscono già bene il fenomeno della fossilizzazione, ma mi sembra inevitabile ripercorrere queste tappe salienti del “percorso” del fossile e cercherò di farlo nel modo più semplice possibile rischiando di risultare banale forse, ma non complicata, spero.
Si tratta di un evento molto raro, solo una piccolissima parte degli organismi che hanno vissuto sulla nostra terra ha avuto la fortuna di arrivare fino a noi.
Come ben sappiamo quando un organismo muore, inizia un processo inevitabile che ha nome decomposizione: le parti molli dell'organismo si dissolvono per opera dei batteri favoriti dall'ossigeno che è presente nell'aria, mentre tendono a restare intatte le parti dure dell'organismo, quali lo scheletro, i denti, i gusci. Sono queste le parti che generalmente, se vengono a trovarsi in un ambiente favorevole come potrebbe essere quello subacqueo, nel corso di milioni di anni, sono piano piano rimpiazzate da altre sostanze più resistenti., per esempio da minerali quali calcite, aragonite, pirite, ecc ..
Avremo modo di conoscere meglio diversi processi di fossilizzazione, quali carbonizzazione, incrostazione, distillazione.... per ora mi limito a riprendere l'interpretazione della fossilizzazione come di una lunghissima sfida tra le forze distruttive e quelle conservative, una lotta lunghissima dove spesso hanno la meglio i batteri che distruggono l'organismo, le correnti marine che lo portano via; a volte invece l'organismo viene seppellito, lascia la biosfera, entra a far parte della litosfera, e se le condizioni continuano ad essere favorevoli inizia il cammino lunghissimo, geologico della fossilizzazione.
A volte sono delle catastrofi naturali che accelerano questo processo, sottraendo gli organismi con violenza al loro ambiente, per esempio nel sito fossilifero di Bolca (Verona) o in quello di Mondaino (Rimini), dei quali parlerò più dettagliatamente in futuro.
Per ora mi fermo... ma tornatemi a trovare ... cercherò di essere più paleontologica!

21/07/09

I Bambini e i Fossili

I bambini sono affascinati dalla natura, dagli animali. Soprattutto gli animali riempiono il loro mondo di giochi e voglia di novità, siano essi animali viventi o animali ormai estinti. Quale bambino non ha spalancato gli occhi di fronte ad un disegno rappresentante un dinosauro? Quale non vorrebbe sapere tutto quello che si nasconde dietro un reperto paleontologico? Il mondo dei fossili rappresenta per molti di essi una vera miniera di curiosità con i suoi rimandi continui ad un passato che non esiste più ma sul quale si può fantasticare liberamente o sul quale ci si può documentare leggendo i libri scolastici. Allora teniamo sempre vivo l'interesse dei nostri piccoli con visite a mostre, fiere e/o a anche a musei naturali sempre più propensi a istruire un pubblico infantile anche avvalendosi di laboratori, diorami o film tridimensionali che riescono con l'immagine e la manualità a far rivivere come per incanto il tempo passato. O ancora invogliamoli a cercare sul campo il fossile, sempre nel rispetto delle leggi vigenti del paese in cui ci troviamo, fotografarlo nel suo sito naturale dopo aver camminato su sentieri di montagna abbinando così la scoperta ad una sana passeggiata in mezzo alla natura. Avremo comunque modo di parlare dettagliatamente in futuro di questi percorsi didattici in post ad essi dedicati.

17/06/09

Norvegia: scoperto un super predatore (del Giurassico)

Un mostro marino di 15 metri di lunghezza, con denti affilati lunghi una ventina di centimetri e una mascella di tre metri che avrebbe potuto fagocitare in un solo boccone una piccola automobile. Doveva avere questo aspetto il pliosauro i cui resti fossili risalenti a 150 milioni di anni fa sono sNorvegia: scoperto un super predatore (del Giurassico)tati rinvenuti nell'arcipelago di Svalbard, al largo delle coste norvegesi. «Si tratta dell'esemplare più grande mai scoperto», spiega Joern Hurum, paleontologo presso il museo di Storia Naturale di Oslo: finora il più grande pliosauro di cui si ha conoscenza (soprannominato "il Mostro") misurava una decina di metri. Benché non fossero in assoluto i più grandi rettili marini della preistoria - gli imponenti ittiosauri arrivavano fino a 23 metri di lunghezza - i pliosauri, vissuti nel Giurassico, erano certamente tra gli animali preistorici più aggressivi e pericolosi.
[AP - Immagine: © Dan Varner]

16/06/09

Alla ricerca dei fossili - Inghilterra

Un viaggio molto bello (e fruttuoso) quello che abbiamo compiuto qualche anno fa in Inghilterra, precisamente nel Dorset, alla ricerca di fossili. Siamo partiti con il mio Pick-up e un furgone alla volta dell'Inghilterra, viaggio decisamente lungo ma bello, attraverso tutta la Francia con attraversamento dalla Manica e traversata della parte bassa dell'Inghilterra fino nel Dorset, la parte a ovest prima della Cornovaglia. Al contrario dell'Italia, le leggi inglesi consentono la raccolta e la eventuale vendita dei reperti e i comuni chiamano gli appassionati della ricerca sui loro territori; i negozi di fossili in questi paesi sono la regola e mostrano reperti di rara bellezza: ittiosauri interi, ammoniti completamente in purissima calcite... Ma la cosa più bella è recarsi sulla costa e cercare. Basta solo camminare sulla spiaggia per rendersi conto di che meraviglia paleontologica si ha di fronte. Nautilus enormi, ammoniti grandi come ruote di macchina, ossa di sauri marini... Ricordo che al ritorno il mio Pick-up era leggermente inclinato sul dietro. Le zone che ho perlustrato sono state la spiaggia di Lyme Regis, la spiaggia di Charmouth, il Golden Cap, le scogliere sulle spiagge (dove si trovano dei noduli di notevoli dimensioni con all'interno delle fantastiche ammoniti e ammoniti piritizzate fantastiche) e non abbiamo disdegnato una mezza giornata su dei campi arati verso Axminster che ci hanno fatto portar via un secchio buono a testa di meraviglie intatte... E' uno spettacolo e un paradiso per i paleontofili che qui possono sbizzarrirsi in ricerche altrimenti impossibili in Italia.

Ecco altri ritrovamenti di quel viaggio...

15/06/09

Attività fossilifere

Il mondo dei fossili è sicuramente affascinante e appassionante, ma cosa c’è dietro la soddisfazione di poter ammirare un pezzo, meglio se pregiato, nella nostra vetrina? Sicuramente un assiduo e a volte faticoso lavoro di ricerca sia teorica che pratica (per intenderci: dal massiccio volume di paleontologia alla mazzetta da 4kg.), una approfondita ed aggiornata conoscenza delle norme che regolano la ricerca, il possesso ed il commercio dei fossili nei vari paesi, onde non incorrere in spiacevoli sanzioni (a volte non solo di carattere pecuniario) e, ultimo ma non meno importante, un certosino lavoro di pulizia, preparazione e consolidamento del reperto. Liquidiamo subito e in poche parole la questione legale. Attualmente in Italia la legge 1089/39 è categorica: i ritrovamenti fossili di qualsiasi natura sul territorio italiano sono di proprietà dello Stato, che, a fronte di una denuncia di possesso dei vari reperti, concede o meno al denunciante la possibilità di tenerli in ‘alloggio’ presso la propria abitazione. Ne va da se’ che il commercio di tali reperti è vietato. Al paleontofilo italiano non rimane altro che affacciarsi ai siti o mercati di pezzi stranieri, anche direttamente nei paesi d’origine, nei quali la legislazione in materia è decisamente più liberale. Ma torniamo a noi… Una buona ricerca sul terreno presuppone un’adeguata conoscenza di base sia dell’oggetto di tale ricerca (i fossili) che della conformazione dei siti nei quali ricercare (stratigrafia, sedimentologia, petrografia ecc.). Non vogliamo dire certo che sia necessaria una laurea in Geologia, ma certamente la lettura di testi sull’argomento (o gli argomenti) non guasta. In commercio ne esistono di svariati e più o meno approfonditi; i più esigenti possono rivolgersi alle varie associazioni paleontofile italiane o straniere, le Università, le biblioteche, i musei o, in Italia, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (in particolare per le cartine geologiche, indispensabili per sapere dove si ‘mettono i piedi’) Una volta individuati l’obbiettivo e il luogo della ‘missione’, si parte. Indispensabile è un’attrezzatura adeguata al tipo di roccia che si va ad affrontare (dalla ‘zappetta’ per terreni marnosi o comunque ‘morbidi’, a scalpelli, mazze e piede di porco per calcari compatti e duri). Cosa facciamo se siamo stati abbastanza bravi e fortunati da aver trovato un fossile? L’estrazione è un’operazione solo apparentemente semplice. Per prima cosa un fossile è molto delicato, spesso dopo ore di lavoro ci si ritrova nelle mani un mucchietto di irrecuperabili frantumi (sigh!) oppure nel tentativo di estrarre una piccola ammonite, ne spezziamo incautamente una adiacente, e molto più rara. Per questo motivo è consigliabile asportare insieme al ‘pezzo’ anche una buona parte della sua matrice, per poi eseguire il lavoro di pulizia comodamente a casa. Le tecniche per una corretta pulizia dei reperti differiscono a seconda del tipo di matrice nel quale sono inglobati. Si va dal classico scalpellino di varie dimensioni e foggie, allo spazzolino (proprio quello da denti!), all’acido, fino a strumenti più tecnologici come una stilomarcatrice e un piccolo trapano elettrico munito di microfrese. Prima dell’esposizione in vetrina, ci si pone il problema forse più grande: cos’è? Individuare la tassonomia di un reperto, cioè dargli un nome (e una famiglia), è, oltre che imprescindibile per il giusto completamento scientifico del nostro lavoro, ciò che differenzia l’opera di un paleontofilo coscienzioso da quella di un collezionista senza scrupoli.

Benvenuti nel mondo dei fossili

Benvenuti nel mondo dei fossili e speriamo di essere d’aiuto a tutti coloro che si cimentano con questa scienza e a tutti quelli che hanno la passione per questo mondo misterioso e avventuroso. Ci auguriamo anche di essere noi ad apprendere da tutti coloro che ci faranno dono del loro sapere. Incominciamo…